Meccaniche della Meraviglia 12. Artebianca per l’arte relazionale


Dovrei smetterla di origliare le falene - Gabriele Picco

Lo scorso sabato 24 Febbraio ha inaugurato a Brescia la dodicesima edizione della manifestazione Meccaniche della Meraviglia, rassegna di mostre d’arte contemporanea allestite in spazi architettonici di particolare pregio, sotto la Regia di Albano Morandi e con il comitato scientifico composto da Bruno Corà, Elena Di Raddo, Ilaria Bignotti, Julia Reichelt.

Promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune e dal MO.CA., si tratta di un evento itinerante che tocca Brescia per il secondo anno consecutivo con una serie di mostre d’arte che saranno visitabili fino al 25 Marzo 2018:

  • Gabriele Picco, presso Crociera di San Luca
  • Laura Renna, presso Palazzo Averoldi
  • Ruben Pang, presso Palazzo Martinengo Colleoni MO.CA.

Inoltre, sabato 3 Marzo, sarà inaugurata anche la collettiva presso CArME (Centro per le Arti Multiculturali Etnosociali) che vede la collaborazione con le città gemellate di Darmstad, Logroño e Troyes, rispettivamente città di provenienza degli artisti Karwath+Todisko, José Antonio Olarte e Anna Madia.

Il taglio di questa manifestazione è spiccatamente relazionale e sociale perché inteso a recuperare anche il rapporto con i luoghi che ospitano le opere e che con queste creano un rapporto simbiotico tale per cui la percezione dell’opera e del luogo sono legate a doppio filo: contenuto e contenitore si rimandano l’un l’altro aggiungendo valore e significato rispetto al solo contenuto o al solo contenitore.

Oltre al rapporto con il luogo di presentazione dell’opera, grande rilevanza ha qui la ricerca della funzione sociale dell’arte che si dipana proprio dal “contatto fisico” con l’opera, per recuperare il rapporto tra società civile e cultura artistica.

Artebianca ha avuto l’onore di contribuire alla realizzazione dell’opera Dovrei smetterla di origliare le falene dell’artista e scrittore bresciano Gabriele Picco, una scultura monumentale rappresentata da un gigantesco fachiro di polistirolo cosparso di malte e cenere che poggia sopra un letto composto di 57 mila coni gelato Coni Perfetto.

Contattata direttamente dall’artista, Artebianca ha, appunto, fornito le cialde utili all’allestimento del “tappeto di coni” del fachiro che, secondo la visione surrealista di Picco “è una piccola poesia che parla di nostalgia, gioca con l’inconscio, evoca la voglia di tornare bambini…”.

Nata, infatti, più da un moto inconscio che da un ragionamento razionale, la scultura sfrutta i coni per ricreare la “dimensione dell’infanzia, della spensieratezza di quell’età fantastica”. Così allora il gigante adagiato sul letto appuntito rappresenta gli adulti, spesso divorati dalla nostalgia per quella spensieratezza il cui ricordo, a volte, può essere pericoloso (appuntito appunto). Ma è un appuntito che, in fondo, non può nuocere, perché sono coni gelato.

Artebianca, chiamata in causa direttamente dall’artista stesso, è orgogliosa di aver avuto l’occasione di contribuire a questo importante progetto di arte relazionale e sociale.


Meccaniche della Meraviglia 12

In the City
dal 24 febbraio al 25 marzo 2018
Brescia – sedi varie
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