Continua la rubrica Artebianca dedicata ai nostri maestri, un viaggio tra le loro storie, accompagnati da una delle loro ricette preferite, selezionata per noi dallo Chef.
Oggi vi presentiamo: Andrea Tortora
Nasce figlio di pasticceri alla quarta generazione e con un forte curriculum internazionale alle spalle – da Parigi a Londra, da Singapore a Venezia – Andrea Tortora per anni ha coperto il ruolo di guida della pasticceria del ristorante St. Hubertus, conseguendo nel 2018 la terza stella Michelin come chef pasticcere.
Ottiene il riconoscimento di Maestro Ampi, alla giovane età di 30 anni, entrando a far parte dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani.
Diverse guide tra cui il Gambero Rosso e Identità Golose hanno nominato Tortora, Chef Pasticcere dell’anno 2017. Mentre l’anno successivo la guida dell’Espresso lo ha nominato Pasticcere dell’anno 2018.
Ha avuto la fortuna, durante la sua carriera di poter collaborare con grandi Chef come Giovanni Ciresa, Antonio Guida, Christian Le Squer, Michel Roux, Gualtiero Marchesi, Fabio Cucchelli e Norbert Niederkofler. Gli anni passati al fianco di quest’ultimo sono stati decisivi per Andrea, nonostante il ricordo del suo primo Maestro, Maurilio Giacomelli, resti indelebile e particolarmente importante per il suo percorso.
A seguito degli importanti riconoscimenti ricevuti, nel 2017 Andrea Tortora realizza il progetto AT Pâtissier, che ad oggi porta avanti con grande entusiasmo e passione, con il fine di offrire grandi lievitati d’autore caratterizzati da una nota di fresca eleganza contemporanea.
Carletto continua ad essere l’inseparabile compagno di viaggio di Andrea, il lievito madre creato all’età di 17 anni insieme al nonno Vamor, ad oggi mantenuto e rinfrescato con amore.
Lo Chef ci regala una delle sue amate ricette, il Canederlo Gianduia.
Questa ricetta è stata premiata dalla Gazzetta dello Sport come migliore dolce d’italia nel 2017!
