Vi riportiamo degli estratti dell’interessante intervista di Dolcesalato a Gianpaolo Foglio, nostro amministratore delegato.
In questa intervista Dolcesalato ha cercato di delineare il futuro della pasticceria con chi è dietro le quinte, ma svolge un ruolo fondamentale nella vita dei professionisti. In un viaggio nel mondo delle aziende specializzate nella fornitura di materie prime e attrezzature, tra cui Artebianca.
“Cosa comporta la saracinesca abbassata di una pasticceria?
Un’attività ferma o con una produzione limitata è un domino che frena tante altre tessere, invisibili al primo sguardo. Significa personale fermo, magazzini pieni di materie prime fresche da “salvare”, ordini sospesi. Dietro a un dolce, è vero, c’è un pasticcere. Ma dietro di lui c’è un mondo intero fatto anche di distributori specializzati che lavorano fianco a fianco dei professionisti garantendo non solo materie prime di massima qualità, ma un supporto costante per formazione, crescita professionale, perfezionamento tecnico, innovazione.
Il mondo della distribuzione è quel dietro le quinte che fa alzare il sipario delle eccellenza. Sin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria, le aziende di distribuzione hanno continuato a garantire il proprio servizio preservando al tempo stesso la salute e la sicurezza di clienti e dipendenti.
A loro, che vivono in prima linea la difficoltà degli artigiani non come spettatori ma come partner, come professionisti che più di tutti tastano il polso della situazione, conoscendone i punti di forza, le potenzialità, le prospettive di ripresa, abbiamo chiesto come hanno organizzato il lavoro durante il periodo buio e come, alzando lo sguardo sul domani, progettano il futuro.
Ne è emerso il ritratto di un mondo pronto a ripartire, che punta su nuove formule di contatto con i clienti sempre più all’insegna delle nuove tecnologie e investe su innovazione e crescita aziendale. Un mondo aperto alla collaborazione e alla crescita, che vede nella creatività dei professionisti l’arma vincente per rialzarsi. Un mondo che rappresenta un’eccellenza italiana, che non può essere abbandonato e allo stesso tempo deve essere in grado di fare squadra per far sentire la propria voce.“
“Innovazione, un punto da cui ripartire più forti e ricettivi.
Il ciclone Covid-19 è arrivato in Italia all’improvviso, cambiando radicalmente modus operandi e prospettive delle aziende di distribuzione che, da un giorno all’altro, si sono viste costrette a rivoluzionare il modo di lavorare e di rapportarsi con i clienti. Uno sconvolgimento da cui gli imprenditori hanno trovato lo slancio decisivo per consolidare la costante tensione all’innovazione applicata alla interrelazione tra i dipendenti e con i professionisti, alla messa in sicurezza di tutti gli spazi e gli strumenti di lavoro”
“Da sempre attenta all’organizzazione interna con funzioni aziendali ben definite e con competenze specifiche per ruolo Artebianca, realtà di distribuzione di Brescia per i settori della gelateria, pasticceria, panifiazione e ristorazione, ha investito sulla digitalizzazione dei processi sia del ciclo attivo sia del ciclo passivo, con l’implementazione di sistemi informativi spinti e in continuo aggiornamento.
«Durante l’emergenza – sottolinea l’Amministratore Delegato Gianpaolo Foglio – nonostante la nostra rete vendita fosse costretta dentro le mura domestiche, Artebianca ha continuato a garantire il servizio di distribuzione, ricevendo gli ordini attraverso il portale B2B, i tablet della rete vendita da casa, il nostro call center e anche attraverso lo shop online B2C.”
“A valle della filiera a cui appartiene Artebianca, già prima dell’emergenza, stavamo vedendo crescere il fenomeno del consumo a domicilio garantito da provider internazionali che svolgono la loro funzione tramite delle app e la nascita di “dark kitchen” atte alla produzione di cibo per il delivery. Durante l’emergenza, in tempi da record, molti dei nostri i clienti più attenti si sono adoperati per garantire un servizio di consegna a domicilio. Questo fenomeno credo avrà un’esplosione e diventerà sempre più un’abitudine comune. Artebianca innalzerà ulteriormente il livello di guardia sulle procedure in tema di sicurezza igienico sanitaria: dall’inizio dell’emergenza abbiamo già messo mano più volte e inserito nuove procedure al documento di valutazione dei rischi e al manuale di autocontrollo».
Il lockdown di quasi due mesi ha inevitabilmente lasciato dei segni economici e organizzativi, ma la voglia di ricominciare è grande. Così come hanno sempre fatto, le aziende di distribuzione si organizzano non solo per ripartire, ma anche per offrire ai professionisti tutti gli strumenti per farlo con loro.”
Il sostegno ai professionisti passa anche attraverso un atteggiamento propositivo alla creazione e a una forma di approvvigionamento più flessibile e adattabile allo sviluppo degli eventi futuri.
Da questi presupposti nasce il ritratto della pasticceria italiana del domani, che prende linfa vitale da quella che è parte integrante del suo Dna: la creatività, la passione per il proprio lavoro, la capacità di far nascere capolavori di gusto e di estetica. Cosa cambierà quando il lockdown totale sarà un ricordo? Come si ripartirà? Quale sarà il nuovo volto della pasticceria? Domande che per il momento non hanno una risposta certa, ma che rappresentano il germe di una nuova vita che passerà – anche – dal delivery.
Una visione di rinascita sposata anche da Artebianca. «Non credo che il ruolo della pasticceria artigianale italiana avrà bisogno di un rilancio sociale – sottolinea l’Ad Gianpaolo Foglio –. Prima dell’emergenza era un ambito che riscuoteva grande interesse e attenzione da parte del mercato, come tutto il comparto food. Dal punto di vista economico invece ci vorrà del tempo, forse anche qualche anno: questa emergenza e il blocco totale hanno distolto l’attenzione da parte di molti consumatori verso i prodotti di consumo non di prima necessità; è indubbio, inoltre, che saremo investiti da un periodo di recessione che interesserà tutti i settori della nostra economia. Torneremo però ai numeri e all’attrattività a cui eravamo abituati; la pasticceria artigianale italiana ha visto la sua grande affermazione e crescita proprio a partire dagli anni della crisi che ci ha investito tra il 2007 e il 2013. Mi auguro di poter rivedere lo stesso fenomeno».”
Uno splendido articolo, con uno sguardo verso il futuro pieno di progetti propositivi e spunti per la ripartenza.
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