Il futuro della formazione nel food passa da CAST Alimenti: intervista al presidente Santoro


Intervista-Vittorio-Santoro_Artebianca

La collaborazione tra Artebianca e CAST Alimenti, la scuola di cucina rinomata a livello internazionale, porta oggi ad accrescere ulteriormente il livello formativo offerto ai tanti professionisti del gusto che ogni anno ne frequentano i corsi.

La Scuola diretta da Vittorio Santoro, tra i fondatori con Franco Foglio di Artebianca, il maestro Iginio Massari e Pavoni Italia, è un istituto di formazione e aggiornamento nato nel 1997 che si è distinto per la qualità della sua attività formativa.

Unica scuola in Italia a offrire corsi specifici per tutti i mestieri del gusto, ma anche una realtà capace di continuare a innovare e rinnovare la propria proposta con corsi brevi di specializzazione per professionisti già attivi nel mondo del lavoro, e con corsi di alta formazione, percorsi più lunghi destinati ai giovani che si apprestano alla professione.

Nelle aule-laboratorio di CAST Alimenti allievi e professionisti possono apprendere direttamente da oltre un centinaio di maestri riconosciuti a livello internazionale, adoperando le migliori materie prime in circolazione e i più innovativi macchinari disponibili sul mercato grazie proprio alla profonda collaborazione con Artebianca.

Seguendo quella che da sempre è la missione di questa Scuola e la filosofia dei suoi fondatori, l’offerta formativa di CAST Alimenti attiverà presto un percorso universitario di laurea breve che permetterà di qualificare correttamente i professionisti del gusto, esattamente come lo sono quelli di tutti gli altri settori professionali, e renderli così riconosciuti professionisti a tutti gli effetti.

A rimarcare ulteriormente questo processo evolutivo, l’inizio dei lavori per la costruzione di un albergo adiacente le sedi di Artebianca e CAST Alimenti in via Serenissima a Brescia. Un edificio a impatto zero che non vuole solo essere una facility per consentire ai discenti una soluzione logistica più agevole, ma, piuttosto, una costruzione che andrà a configurare l’area come un vero e proprio Campus del Gusto, un luogo cioè di relazione continua e costante, in cui i “clienti” potranno confrontarsi per massimizzare il proprio investimento formativo.

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